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DRY BALCONY E DRY GARDEN

3 giugno 2025, Florarici

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Dry Balcony, il Dry Garden in vaso

A prescindere dal fatto che lo scorso autunno-inverno sia stato piovoso (come anche la primavera), per tanti motivi è evidente che non si possa più riempire il balcone o terrazzo con piante che d’estate bevono tanta acqua quanto noi uomini. Né si può più pensare di sprecare questa preziosa risorsa liquida. Per il giardino esiste già da tempo il concetto di Dry Garden, ossia “giardino secco”, declinabile anche nei climi italiani senza grandi problemi. Per le coltivazioni in vaso, su davanzali, balconi e terrazzi si può applicare lo stesso concetto di Dry Balcony? Non interamente, perché i vasi impediscono alle radici l’approvvigionamento idrico nelle falde sotterranee, però ci si può avvicinare con i consigli che vi diamo qui.

Quali piante adatte al Dry Garden-Balcony?

Il primo accorgimento – ovviamente – consiste nello scegliere specie che abbiano una bassa richiesta idrica: in primis tutte le succulente, che non sono solo le Cactacee dalla fioritura circoscritta a maggio-giugno, ma anche le Aizoacee come i Delosperma & co. (e le Portulaca) che fioriscono ininterrottamente da aprile a ottobre con un’annaffiatura a settimana nel momento clou del caldo. Stesso regime idrico anche per le Graminacee ornamentali, fantastiche nel dare colore e volume in cassette e vasche. Poi le piante erbacee a bassa richiesta: la valeriana rossa (Centranthus ruber), i garofanini (Dianthus), il Limonium o statice, il semprevivo (Helichrysum bracteatum), la gaura (Oenothera lindheimeri), la cleome, l’achillea. Poi le aromatiche legnose (salvia, rosmarino, lavanda, timo) e le piante a foglia grigia: Cineraria (= Senecio) maritima, Phlomis fruticosa, Helichrysum italicum (“pianta del curry”), Cerastium tomentosum, Calocephalus brownii e l’australiana Eremophila nivea chiamata “pianta delle coccole”. Infine, fra le perenni gerani (Pelargonium), lantane, dipladenia, oleandro, buganvillea. E, perché no, qualche bulbosa poco esigente come le Hemerocallis, l’iris, il Lilium, la gloriosa e la Montbretia o crocosmia.

Come risparmiare acqua sul balcone

Il secondo requisito per un Dry Garden-Balcony è un impianto d’irrigazione a goccia computerizzato: serve una presa d’acqua esterna, mentre il computer di controllo si autoalimenta con le batterie (meglio ricaricabili a energia solare). Se pensate che sia inutile, sappiate che vi farà risparmiare parecchie centinaia di litri d’acqua ed eviterà che le vostre piante muoiano mentre siete via per le ferie, obbligandovi poi a ricomprarle. Se invece vi frena la complessità, nel vostro Centro di Giardinaggio trovate anche i kit già pronti completi di tutti i componenti per bagnare fino a 20 vasi, ai quali potete aggiungere pezzi singoli della stessa marca se non vi bastassero. E assemblarli assomiglia a giocare con il Lego…

Abbinamenti giusti sul Dry Garden-Balcony

Terzo segreto del Dry Garden-Balcony: gli accostamenti! Vale sempre, a maggior ragione in questo caso: nella stessa balconetta o vasca inserite specie che abbiano le stesse esigenze idriche. Così vi potrete permettere magari una singola cassetta con piante assetate, mentre nelle altre potrete mettere tutte specie a bassa richiesta d’acqua.

Di più: disponete la balconetta di piante idrovore nella zona meno battuta dal sole e dal vento per mantenere più a lungo l’umidità.

Vasi e terricci per risparmiare acqua

Infine, i consigli per “la casa” delle piante poco assetate: utilizzate vasi in terracotta solo per le succulente, ma contenitori in plastica per le piante erbacee e le aromatiche, perché conservano meglio l’umidità rispetto al coccio che traspira.

Scegliete un buon terriccio di marca “a riserva d’acqua” per tutte le piante tranne le succulente: anche questo accorgimento vi permetterà di ridurre al minimo le annaffiature, anche solo una volta a settimana in piena estate.

Da ultimo, pacciamate la superficie dei vasi con corteccia per ridurre l’evaporazione dell’umidità dal terriccio e mantenere una temperatura leggermente più bassa rispetto a quella dell’aria.

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