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CONTROLLO INVERNALE DELLE PIANTE

3 dicembre 2025, Florarici

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Controllate le piante protette per l’inverno!

Avete salvaguardato le vostre creature verdi più delicate, o meno rustiche, per salvarle dai rigori dell’inverno e ora pensate che le piante protette non abbiano più bisogno di cure? Non è così! È vero che le basse temperature le costringono a una sorta di dormienza più o meno accentuata, ma questo non significa che non abbiano più bisogno di voi. Piuttosto, l’impegno è sicuramente al rallentatore, rispetto a quante attenzioni chiedono invece durante la bella stagione. 

Vediamo insieme i diversi controlli da fare a seconda della situazione di protezione, tenendo presente che la frequenza deve essere almeno di due volte al mese.

Piante protette in open-air

I controlli vanno fatti con la luce del giorno e in una giornata tiepida. Ideale farlo il sabato o la domenica tra le 10 e le 14 con il sole, e comunque sempre con tempo asciutto. Vale sia per piante in piena terra, sia per quelle in vasi grandi, inamovibili, avvolti e rimasti all’aperto.

Tutti gli esemplari avvolti da teli vanno liberati dalle protezioni per osservare il fogliame: non preoccupatevi per le foglie ingiallite o cadute, ma allarmatevi per scoloriture irregolari (indice di acari), macchie nere o brune diffuse, con o senza muffa (segno di funghi o di marciume radicale), piccoli scudetti grigi o bruni anche sui rami. Nel primo caso irrorate la pianta con un acaricida (es. olio di Neem); nel secondo con un antifungino (es. propoli); nel terzo con un anticocciniglia (es. olio minerale, olio di lino ecc.). Trovate tutti i prodotti adatti nel vostro Centro di Giardinaggio di fiducia. Rimuovete anche il più possibile tutte le foglie colpite e cadute: non è una pacciamatura consigliabile! Gli esemplari malati vanno nuovamente trattati dopo due settimane.

Poi approfittate per potare i rami secchi. E date un po’ d’acqua (da una bottiglia a un secchio secondo le dimensioni, se non piove da più di 30 giorni, soprattutto nel caso di specie sempreverdi. Infine ripristinate l’imballo.

Piante protette in serra fredda

Tutte le piante protette in serra fredda vanno tirate fuori ed esaminate: eliminate tutte le foglie secche, anche dall’interno della serra, e potate eventuali rami secchi o troppo malati. Date un po’ d’acqua a ciascun vaso: circa un bicchiere (vaso da 20 cm ø), ma la quantità dipende dalla grandezza del vaso e dal tipo di pianta (sempreverde o caducifoglia). Se notate parassiti (frequenti gli aleurodidi o mosche bianche, da combattere con olio di Neem) o malattie fungine come sopra, spruzzate il prodotto direttamente dentro la serra, su tutte le piante (salvo controindicazioni in etichetta) per richiuderla subito dopo. Riapritela il giorno dopo, per dare aria in un mezzogiorno soleggiato; questa operazione va compiuta tutti i giorni se notate la formazione di condensa sul telo di plastica (scongiura le muffe). 

Se la temperatura scende sotto lo zero, tenete pronti teli di non tessuto da appoggiare sopra le piante ricoverate. Quando, da metà febbraio in poi, la temperatura può salire sopra i 12 °C, è consigliabile aprire la serra in tarda mattinata e svolgere le protezioni, per ricomporre il tutto al tramonto, ogni giorno.

Con l’allungamento delle giornate, le piante potrebbero tendere a “filare”, producendo nuovi getti esili, deboli e allungati: cimatele con regolarità perché questi getti sono inutili e non si ingrosseranno neppure in primavera.

Piante protette in veranda o locale chiuso non riscaldato

In questo caso non sono in genere presenti imballi di tessuto non tessuto o plastica, quindi i controlli sono più facili. Ancora una volta, la rimozione di tutto il materiale caduto (foglie, fiori appassiti, frutti marciti) e la potatura dei rami seccati o troppo malati sono la prima cosa da fare. La seconda è l’annaffiatura, che per quantità d’acqua sarà circa la stessa delle piante in serra. Infine stringenti controlli soprattutto sui parassiti: aleurodidi, ragnetto rosso e cocciniglie amano questi contesti e, se non combattuti, si diffondono a macchia d’olio su tutte le piante protette.

Piante protette in casa riscaldata

Qui il problema è dato dall’eccesso di calore e dall’aria secca: gli esemplari vanno annaffiati con regolarità, ed eventualmente vaporizzati anche ogni mattina. E l’allarme parassiti, gli stessi appena citati, è altissimo. Attenzione: dato il rischio elevato, i controlli e l’annaffiatura devono essere almeno settimanali.

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