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BIRDGARDEN CON LE BACCHE

31 ottobre 2025, Florarici

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Birdgarden con le bacche

Vorreste che il vostro giardino fosse frequentato da tantissimi uccellini, cioè che diventasse un birdgarden, perché vi piace vederli volare e sentirli cantare? È un desiderio splendido, anche perché, se si abituano a frequentare il vostro spazio verde, durante tutto l’anno provvederanno a mangiare gli insetti nocivi per le piante, facendovi un grosso favore.

Ma come fare ad attirarli in giardino? Sicuramente mediante mangiatoie da novembre a marzo, una fontanella o una bacinella d’acqua e, da febbraio ad agosto, i nidi adatti alle diverse specie. Tutti dispositivi che richiedono però una manutenzione.

C’è un altro sistema, che necessita di ancor meno cure: le piante da bacca, che da agosto ad aprile si vestono di fruttini colorati. Non solo soddisferanno il vostro senso estetico, donando un’ultima macchia di colore nel grigio delle giornate che si accorciano, ma attireranno in giardino anche una moltitudine di uccelli, che potrete agevolmente osservare senza alcuna fatica. 

Le specie migliori per il birdgarden

In novembre, quando gli insetti, di cui merli, storni e tordi si cibano abitualmente, cominciano a scarseggiare, ecco che agrifogli (Ilex aquifolium e altre specie), biancospini (Crataegus) e prugnoli (Prunus spinosa) vengono presi d’assalto. Il pettirosso invece preferisce la berretta da prete (Euonymus europaeus), i cui caratteristici fruttini color arancio e fucsia sono piacevolissimi a vedersi, e gli altri evonimi ornamentali (es. lo spettacolare Euonymus alatus). Capinere, merli e cince amano le ombrelle nere del sambuco (Sambucus nigra), ma anche i frutti violacei della lantana (Viburnum lantana) e le drupe nero lucido dell’alloro (Laurus nobilis). I colombi selvatici si affollano sui rami delle diverse specie di sorbo (Sorbus), carichi di piccoli pomi giallo-aranciati. 

Richiestissime sono le graziose meline ornamentali dei Malus da fiore e i cinorrodi (frutti) della Rosa canina, appetiti un po' da tutti i passeracei. Ugualmente graditi e decorativi sono i frutti scarlatti del corniolo (Cornus mas), dell’agazzino (Pyracantha coccinea), del Cotoneaster e del pallone di neve (Viburnum opulus). Il sanguinello (Cornus sanguinea) e lo spino cervino (Rhamnus catharticus) producono nere drupe lucenti, preferite da cinciallegre, capinere e lucherini. Non sbagliate nemmeno piantando un bel cespuglio di tasso (Taxus baccata): pur essendo una pianta velenosa, le rosse coppette (“arillo”) che racchiudono i semi hanno una polpa commestibile che richiama l’attenzione dei volatili a grande distanza. E cosa dire dell’edera (Hedera helix), le cui bacche color antracite sono un richiamo irresistibile per tutti gli uccelli?

Senza dimenticare le piante da frutto: meli, peri, ciliegi, nespoli selvatici, kaki maturi sulla pianta, fichi, ribes, mirtilli sono vere e proprie prelibatezze estive o autunnali. Certo, dovrete mettere in preventivo che voi mangerete ben pochi frutti…

E buona parte di questi cespugli-ristoranti diventeranno anche hotel, dato che facilmente gli uccelli sceglieranno questi rami amici per farvi il nido, soprattutto se l’arbusto viene disposto in siepe o se non viene potato. Mentre una siepe o un gazebo o una parete ricoperti di edera accoglieranno la nidificazione di merli, pigliamosche e codirossi.

La maggioranza delle specie citate, inoltre, si coltiva anche in vaso. Quindi, perfino su un balcone o in un piccolo cortile è possibile avere la visita dei volatili in cerca di cibo e, perché no, l’affascinante spettacolo della nidiata primaverile!

Consigli di mantenimento

Un birdgarden è, per antonomasia, naturale, ossia per favorire la presenza degli uccellini è necessario evitare ogni tipo di trattamento chimico (compresi quelli antizanzare chimici, anche perché saranno gli uccelli insettivori a liberarvi dei fastidiosi insetti). Inoltre le cesoie sono praticamente bandite: si ammettono piccoli interventi solo in settembre-ottobre, con l’accortezza di portare via il minor numero di frutti. Le specie citate vanno mescolate fra loro, evitando la monocoltura, in modo che tutte le specie di volatili possano trovare frutti di loro gradimento e per il tempo più lungo possibile.

Infine è indispensabile abbinare ai frutti anche l’acqua: una vaschetta in posizione soleggiata, con qualche pietra affiorante che funga da posatoio e sufficiente spazio libero perché i pennuti possano farci anche il bagnetto. Naturalmente l’acqua va cambiata ogni giorno e la bacinella va lavata almeno una volta al mese senza detersivi.

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